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ANSELMO BUCCI
(Fossombrone, 1887 ~ Monza, 1955)

Bou Saada, Algeria, 1913

Olio su tela cm 28,5x35
Firmato e datato in basso a destra “A Bucci/Bou Saada, 1913”

Provenienza: collezione Marco Fossati (Eredi Bucci)

Una nuova costruzione si staglia sul cammino di Bucci, un altro Marabutto.
Il viaggio in Sardegna lascia strascichi cromatici che diverranno una costante di certe opere vedutiste di Bucci, anche Parigine: gli azzurri color acqua che paiono macchie di acquerello, le terre delicate e la matita, come sempre, a tracciare solchi nell’olio e segnare i confini tra ciò che è terreno ed il cielo.
Come se la maturità artistica fosse davvero sopraggiunta, dopo gli anni a Parigi e interminabili studi umanistici, effettuati attraverso voraci letture autonome dei classici della letteratura mondiale.
A 25 anni Bucci è ormai artista formato ed indirizzato, con la sua cocciuta, straordinaria e incorruttibile tenacia, a divenire un importantissimo, fondamentale sconosciuto.

 

 

 

 


Bou Saada è una città dell'Algeria, che si trova nella provincia di M'Sila,
245 chilometri a sud di Algeri.
È detta anche Cité du bonheur (Città dela felicità) e Porta del deserto,
in quanto è l'oasi più vicina alla costa algerina


Quasi ogni villaggio in Marocco, Algeria e nel resto del Nordafrica ha il suo santo locale che protegge e apporta benedizione (baraka) ai suoi abitanti ed a coloro che vengono a visitarlo.
Già in epoca cristiana era diffusa l'abitudine (che a sua volta proseguiva tradizioni precedenti) di porre ogni luogo abitato sotto la protezione di un santo. S.Agostino (354-430) descrive la sua terra «disseminata» di tombe dei santi. La religiosità popolare, molto legata al culto dei santi, è sopravvissuta all'islamizzazione ed ha finito per integrare i vecchi culti nella nuova religione.

 

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