ALFRED DUBUCAND
(1828 - 1894)
Le sue opere sono state spesso selezionate per l'esposizione annuale del Salon di Parigi, a cui ha contribuito nel corso della sua carriera. Dubucand debuttò al Salon del 1867 con un modello in cera di un fagiano morto.
Vita iniziale
Dubucand nacque a Parigi, in Francia, il 25 novembre 1828.
Fu uno degli allievi di Antoine-Louis Barye.
Dubucand debuttò al Salon del 1867 con un modello in cera di un fagiano morto, un inizio piuttosto infausto se si considerano le sculture di qualità superiore che avrebbe presentato in seguito nella sua carriera.
La carriera
Modellò soprattutto gruppi di animali, producendo numerose sculture di cervi, cani e cavalli. I suoi calchi migliori sono caratterizzati da una patinatura calda, di colore marrone medio,[1] a volte con tonalità ancora più chiare che sfiorano il giallo chiaro, quasi il colore del bronzo stesso. Sperimentò spesso con le patine chimiche, apprendendo il processo di patinatura dal suo maestro e mentore Barye, che ne ampliò i confini con le sue ormai famose patine verde scuro.
Dubucand prestò una rigorosa attenzione ai dettagli anatomici dei suoi soggetti,spesso così concisi da mostrare le vene delle zampe delle sue sculture di cervi e alci. Il realismo era certamente uno dei suoi punti di forza come scultore di animali. I suoi animali non appaiono mai "congelati" ed era in grado di ritrarre i movimenti e le posizioni naturali di ogni animale.
Creava i suoi lavori originali in cera o argilla e poi fondeva i suoi pezzi in bronzo con il cosiddetto metodo della fusione a cera persa, anche se alcuni dei suoi lavori venivano completati con il metodo della fusione in sabbia. Molte delle sue sculture orientaliste presentano scene nordafricane che ritraggono tribù arabe e nomadi a bordo di cavalli e cammelli.
Su alcuni dei suoi calchi, il suo nome è raffigurato con una "n" al contrario o invertita, la stessa situazione che si verifica su alcuni bronzi di Fratin. Pur essendo una visione insolita per l'occhio, tali casi di "n" al contrario non creano alcun problema per quanto riguarda l'autenticità o l'originalità dell'opera d'arte.[
Anche se vivrà per altri undici anni, l'ultima opera presentata da Dubucand al Salon è Cavalier et femme arabes à la fontaine del 1883.
Dubucand morì nel 1894, non si conosce né il mese né il giorno.