Antonio Sirtori
(Reggio Emilia, 1937)
Si trasferisce giovanissimo a Monza. Fin da giovane avverte il desiderio di comunicare pensieri e sentimenti al mondo esterno attraverso I'arte, nella sua espressione più tangibile e concreta rappresentata dalla scultura.
Nel 1965 si iscrive a un corso di scultura alla Scuola Civica dellaVilla Reale di Monza. Poi frequenta I'Accademia di Belle Arti di Brera e la LiberaAccademia di Nova Milanese. Sono tutte esperienze costruttive utili a perfezionare le conoscenze tecniche, stimolanti per il confronto con gli altri, importanti per la l'accrescimento culturale ed umano.
Alla Scuola di Monza, Sirtori apprende ad approcciare la materia, conoscerne le caratteristiche, sperimentarne la trattazione migliore: un po' fabbro, un po' falegname, impara a realizzare i telai delle sculture oppure le forme in gesso.
All'Accademia di Brera frequenta il Libero Corso di Nudo usando quasi esclusivamente il disegno: tra le varie tecniche, quella che predilige è senz'altro la china. In questo contesto, Sirtori perfeziona le sue capacità pittoriche ma acquisisce soprattutto un bagaglio di nozioni anatomiche che gli permetteranno poi di plasmare la materia con grande facilità.
Alla libera Accademia di Nova Milanese, infine, Sirtori si dedica alla sua amata scultura: I'occasione gli fornisce la possibilità di avere una modella a disposizione, pur lavorando su pose molto rapide ma formative nel cogliere I'essenziale della figura. Sirtori opera in un contesto particolare in quanto è I'unico scultore tra tutti pittori. L'ambiente è speciale anche sotto un profilo umano in quanto lo scultore si confronta con altri artisti ed incontra degli amici con cui condividere, discutere, apprezzare I'arte, la vita, I'umanità.
II lavoro di Sirtori trova varie possibilità di esternazione nelle mostre, sia personali che collettive, e nella partecipazione a diverse iniziative che lo vedono sempre tra i primi classificati nel ricevere premi e riconoscimenti. Sono passi importanti e costruttivi del percorso artistico dello scultore perchè permettono la manifestazione esteriore delle proprie capacità, consegnano le opere all' interpretazione della critica, diventano un momento di verifica nell'espressione di sentimenti, sensazioni, stati d'animo e nel trasmettere il racconto concreto e tangibile dell'essere uomo e scultore. Sirtori dal 1981 sembra abbandonare le scene, non frequenta esposizioni, né collettive né personali, non partecipa ad iniziative che in passato lo avevano visto in ruoli da protagonista oltre la sua volontà. Vive un momento di introspezione durante il quale continua il suo lavoro senza ricercare momenti di esternazione."Per un po' di anni ho prodotto per me stesso" dice I'artista, accarezzando proprie esigenze intimistiche. Ma un percorso artistico non può trascendere sempre dagli altri, se lo si vuole costantemente in crescita. Così Antonio Sirtori, persona schiva ma sensibile, animo libero ma con grande rispetto per I'umanità, ritorna ad aprirsi al mondo, in un confrontoincontro costante e positivo, in contesti a volte nuovi ma certamente stimolanti ed evolutivi.
Antonio Sirtori attualmente vive e lavora a Villasanta (Milano).