La galleria Studiolo procede alla registrazione delle opere di Carlo Zocchi attraverso l'Archivio Carlo Zocchi Milano.
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Autodidatta, trattò tutti i temi della pittura, sperimentando tecniche disparate, e spaziando da un iniziale mite naturalismo ad una pittura espressionista/sironiana dalle linee solide e dal carattere impetuoso. Da sempre fervente
antifascista e partigiano, partecipò a diverse azioni di cui esistono suoi memoriali e dai quali probabilmente trasse ispirazioni per alcuni dei suoi quadri più intensi e drammatici. Ebbe una vita disagiata, ma sostenuta da un grande carattere e da una grande dignità che lo fecero apprezzare e rispettare da tutti i suoi colleghi. Dal 1927 partecipò a quasi tutte le sindacali Milanesi e in una di queste, nel '28 ricevette il Premio Cassani per l'opera Mia madre. Espose a tutte le Quadriennali romane e alle Biennali di Venezia del 1928, del 1930 e del 1934, mentre nell'edizione del 1932 gli fu assegnata un'intera parete.
Nel 1923 prese parte alla Mostra Nazionale d'Arte Sacra e alla Mostra degli Artisti combattenti, nel 1924 e 1925 alla Mostra degli Artisti Milanesi alla Permanente e alla Biennale di Brera. Fu a Barcellona nel 1930 all'Esposizione Internazionale e alla Mostra Internazionale d'Arte Sacra a Padova nello stesso anno; partecipò alle collettive Parigi-Londra-Berlino (1950-1954); nel 1959 e nel 1960 di nuovo alla Permanente. Assidue anche le sue mostre
personali, tra le quali spiccano: 1937 galleria Gian Ferrari, Milano; 1938 Galleria Billet, Parigi; 1939 Galerie Santee Landweer, Amsterdam; 1940 Galeria il Milione, Milano; 1954 Galleria della Colonna, Milano; 1960 Galleria d'Arte Moderna Lux, Milano.
Tra i premi e le acquisizioni: un acquisto del Comune di Milano per la Galleria d'Arte Moderna, 1927; il Premio Cassani alla Biennale di Brera per l'opera di maggior sentimento, 1929; un acquisto alla Quadriennale di Roma per S.M. il Re, 1935; Sallustio Fornara, 1948; un Premio alla Permanente di Milano, 1959.