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CESARE ANDREONI

Cesare Andreoni

(Milano, 1903-1961)

Subito dopo avere conseguito la maturità classica a Milano viene coinvolto dal clima culturale di quei primi decenni del '900. Nel 1924 frequenta i corsi di Achille Cattaneo a Brera e nello stesso anno segue il Congresso futurista di Milano dove  aderisce al
movimento. Da allora Andreoni si lega a Filippo Tommaso Marinetti e partecipa con i futuristi alle Biennali di Venezia (da quella del 1930 a quella del 1940) e alle Quadriennali di Roma del 1935 e del 1939 e ad altri momenti di "uscita" pubblica del gruppo.
Nel 1931 espone alla Mostra futurista di Aeropittura e di scenografia presso la milanese Galleria Pesaro; nel 1932, alla mostra Enrico Prampolini et les aeropeintres
futuristes italiens organizzata presso la Galerie de la Renaissance, e nel 1933 alla  Mostra futurista in onore di Umberto Boccioni, ancora alla Pesaro, e alla Mostra Nazionale d'arte futurista.
Nel 1931 firma con Munari, Manzoni, Duse, Gambini e Bot un manifesto di supporto a quello dell'aeropittura in occasione della citata Mostra alla Pesaro; inoltre, nel 1934, firma il Manifesto della Plastica Murale Futurista.
L'amicizia e il sodalizio con Enrico Prampolini si concretizzano esplicitamente in occasione della V, della VI e della VII Triennale di Milano: per l'edizione del 1933 Andreoni collabora al progetto e al decoro della Stazione per aereoporto civile, realizzata nel Parco Sempione; per quella del 1936 progetta, in collaborazione con A. Celesia, la Sala di Rappresentanza per il Comune di Aprilia, ed espone alla Mostra Internazionale di Scenotecnica teatrale.
Nel 1938 è alla Galleria Il Milione, con  Bardi, Marinetti e Furlan.
Nel marzo del 1941, poco prima della partenza per il fronte, una sua personale alla Famiglia Artistica è presentata da Marinetti, che chiude la sua prefazione dichiarando che Andreoni "merita il titolo di grande aeropittore futurista".
Assai vasta e prolifica la produzione di grafica pubblicitaria ed editoriale (sua l'immagine de La casa ideale dal 1929; vignette per L'Ambrosiano; con Enrico Bona cura il numero di Campo grafico del 1939 dedicato al Futurismo, sul quale è pubblicato anche un suo scritto Pubblicità futurista) e di progettazione ambientale - tra l'altro di stand fieristici - per numerose aziende. Di notevole interesse gli oggetti, meglio le "creazioni applicate alla moda e all'arredo", che la sua "bottega", l'unica
milanese, produsse in quegli anni, esposte già nel 1929 a Bolzano e recensite sulle riviste di settore.
In parallelo a queste ricerche, Andreoni ha elaborato riflessioni vicine alle posizioni degli
astrattisti del gruppo del Milione.
L'esperienza della campagna di Russia, dalla quale rientrerà prostrato anche fisicamente (ai postumi di un'asma bronchiale si deve la crisi che nel 1961 ne causerà la morte), gli impone rimeditazioni e riflessioni sulla sua espressività, ben documentata anche dal volume Disegni di Russia (ed. Il Milione), che presenta anche i suoi olii. Dal 1948 alla morte continuerà a indagare su nuove forme espressive, sempre attento ai temi del movimento e ai problemi del colore.