Loading...

CESARE MONTI

Cesare Monti

(Italian, 1891-1959)

CESARE MONTI

(Brescia, 1891 ~ Bellano, Como, 1959)

Giovanissimo viene mandato dal padre barbiere a Parigi ad imparare il mestiere del garzone; tra il 1906 e il 1908 il giovane Monti frequenta gli ambienti dei pittori impressionisti e post impressionisti e visita i Musei che lo introducono ai grandi maestri antichi e moderni.
Rientrato in Italia si stabilisce in Val Sabbia presso l’amico pittore Edoardo Togni e nel 1912 grazie ad una borsa di studio del Comune di Brescia si trasferisce a Milano, dove inizia la sua attività di pittore. Sono anni in cui la pittura di Monti si indirizza verso un linguaggio divisionista, legato essenzialmente all’opera di Seurat.
Nel 1915 apre lo studio in via Bagutta al civico 11, ma l’avvento della Grande Guerra, alla quale partecipa, lo costringe ad una lunga pausa. Testimonianza di questo periodo sono le scenette popolari riprese quando si trovava in Dalmazia:
si tratta di dipinti influenzati dai pittori Nabis, che Monti eseguirà circa fino al 1920.
Ma proprio nel ‘20 comicia la sua avventura  pittorica legata al gruppo di Novecento: esordisce alla Biennale di Venezia,  alla quale sarà sempre invitato fino al 1950 (nel 1940 con una sala personale con 28 opere).
La sua pittura abbandona il candore che la contraddistingueva e inizia ad evolversi in un linguaggio nuovo: lo studio degli antichi ha il sopravvento,   le figure e gli impianti compositivi riportano al primo rinascimento italiano.
Nel 1926 partecipa alla I Mostra di Novecento italiano,  nel febbraio del 1927 è alla Galleria Scopinich con Borra, Bucci, Funi, Garbari, Marussig, Piatti, Pratelli, Salietti, Sironi, Tosi, Tozzi e Wildt, esponendo cinque opere alla mostra Quindici artisti di Novecento; subito dopo è alla Kunsthaus di Zurigo con sei dipinti alla mostra Italienische Maler; ad Amburgo nello stesso anno in giugno partecipa alla mostra Novecento italiano, alla Kunsthalle, e ad ottobre partecipa all'Esposizione d'Arte Italiana in Olanda ad Amsterdam.  Nel 1924 era stato inoltre vittorioso al premio Magnocavallo; nel 1926 vince il premio Fornara; 1927 Premio Guido Ricci; nel 1930 il Premio Omero Soppelsa, assegnatogli alla Biennale di Venezia per il miglior paesaggio ed è invitato alla Permanente insieme a Carrà, Marussig, De Grada e Tosi.
Nel Febbraio del 1929 su invito partecipa alla II mostra do Novecento Italiano alla Permanente dove espone due opere: La casa degli oleandri n14 e Nudo rosa n15; a marzo è a Nizza dove alla Société des Beaux-arts si apre l'Exposition du Novecento Italiano. Peinture, sculpture, decoration. Nel 1930 espone a Buenos Aires alla mostra Novecento Italiano e nel 1931 espone a Monaco e a Stoccolma, nella mostra Il Novecento Italiano; sempre nel 1931 è invitato alla I Quadriennale di Roma, nel 1930 Espone alla Galleria Pesaro con Bucci e Steffenini; sempre alla Pesaro nel 1932 con Frisia e Vellani Marchi (presentati da Enrico Somarè); nel 1934 alle mostre allargate di Novecento a Stoccolma, Oslo, Amburgo, Berna; nel 1938 ancora alla Pesaro nellacollettiva Quattro pittori lombardi; nel 1939 è invitato a partecipare alla Prima mostra di Corrente, nonostante le distanze stilistiche e di ideali con i giovani pittori ribelli, che mostrano però grande rispetto per la coerenza del suo cammino artistico.
La sua evoluzione pittorica proseguì fino alla fine, passando dall’iniziale divisionismo ai più rigidi canoni di Novecento  ad una più libera pittura eseguita senza disegno, sull’onda dell’impressione, per giungere a confrontarsi coraggiosamente e consapevolmente con le nuove tendenze, in una sorta di stile figurativo/informale che rendono di grande interesse le opere degli ultimi anni.