EMILIO SOBRERO
(Torino, 1890 ~ Roma, 1964)ì
Torinese di nascita, giunge a Roma alla fine del 1927, dopo aver accumulato grande esperienza nell’ambiente artistico piemontese, prima sulla scia dei paesisti ottocenteschi, soprattutto Fontanesi, e del divisionismo di Previati, poi alla scuola di Felice Casorati, insieme a quegli artisti (Chessa, Menzio, Levi, Paulucci, Galante, Boswell) che costituiranno, di lì a poco, il Gruppo dei Sei di Torino e con i quali partecipa a numerose esposizioni a Torino, Milano e Venezia.
Dal 1920 al 1924 Sobrero decide di sospendere la partecipazione alle mostre per approfondire la lezione dell’impressionismo e del post-impressionismo italiano e francese, fino a giungere ad una profonda comprensione di Cézanne. In questo periodo dipinge le sue suggestive nature morte.
La ricerca dei volumi nella figura, netti, a volte spigolosi, ma di immediata lettura non sarà mai abbandonata anche dopo il trasferimento dell’artista a Roma, dove nuove e diverse saranno le influenze. A Roma si apre per Sobrero l’epoca dei grandi nudi, dei ritratti femminili, rispondenti anche alla poetica del quotidiano del movimento di Novecento. Numerose le esposizioni collettive cui sarà invitato e quasi con cadenza annuale le mostre personali. La critica, pur non in modo uniforme, lo apprezzerà e anche il mercato dell’arte gli sarà amico. Di grande successo le sue vedute di Roma.