Giovanni Servettaz (Savona 1892-1973)
Lo scultore e modellatore Giovanni Servettaz, detto Nanni dopo aver ottenuto la laurea in giurisprudenza, compie la sua formazione artistica a Torino e a Milano, allievo di Cesare Ravasco e Adolfo Wildt. Tra il 1920 e il 1930 è a Savona e a Genova dove si avvicina alla ceramica realizzando monumentali opere moderniste. Lavora dapprima presso la manifattura la "Fenice", di Manlio Trucco, ad Albisola Capo, poi, intorno alla fine degli anni Venti, è chiamato a prestare la sua opera presso le fornaci albisolesi della "M.G.A.", di proprietà di Giuseppe Mazzotti, dove realizza alcuni piccoli gruppi in maiolica policroma che vengono esposti alla Mostra del Presepe del 1928-'29 di Savona e Torino. Espone alla I Mostra di Arte Decorativa di Monza dove presenta la scutura "La moglie di Lot" poi è presente Mostra d'Arte Sacra di Roma con "Il Cristo Giudice" e infine partecipa alla Quadriennale d'Arte di Torino con "La mandragora" Nel 1930 realizza, sempre per i Mazzotti, numerose maioliche policrome esposte alla III Triennale di Monza. Grazie al costante stimolo di Tullio Mazzotti, produce negli anni successivi, un ristretto numero di interessanti ceramiche in stile futurista alcune delle quali, "La moglie di Lot" e "Gatto" vengono esposte alla V Triennale di Milano del 1933, dove espone anche alcune opere di carattere essenziale ed arcaico. Alla stessa manifestazione sono presenti due pistre in maiolica policroma ("Oca" e "Pesci") realizzate preso la manifattura la "Fenice" di Manlio Trucco. Nel 1931 è presente alla I Quadriennale di Roma e nel 1933 alla Sindacale Nazionale di Firenze. Nel 1932 presenta uno studio sulle "Architetture razionali religiose". Negli anni successivi arricchisce la sua formazione plastica frequentando un corso alla Scuola del Marmo di Wildt, quindi si stabilisce definitivamente a Genova dove alterna l'attività di scultore e ceramista. Negli anni Sessanta prepara alcuni modelli per la manifattura ceramica albisolese "La Fenice" di Ernesto Daglio.