Luigi Archinti nacque a Milano nel 1825. Fu novelliere, pittore e critico d’arte, conosciuto ai lettori anche con gli anagrammi di Luigi Chirtani e di Luigi Tarchini. Iniziò i sui studi nell’ambito dell’indirizzo artistico, poiché frequentò da prima l’Accademia di Belle Arti di Venezia tra il 1842 e il 1848, poi l’Albertina di Torino (1850); per il resto l’Archinti fu completamente autodidatta.
Nel 1848, partecipò alle battaglie di Montebello e Vicenza; nel 1849, all’assedio di Venezia. Caduta Venezia, riparò in Francia, e studiò presso il pittore Couture; poi visitò l’Inghilterra, il Belgio, l’Olanda. Nel 1859 il pittore patriota entrò volontario ne’ Bersaglieri di Vignola; si distinse per coraggio all’assalto di Monte Pelago e Monte Pulito nella campagna delle Marche e dell’Umbria meritando una menzione onorevole, e prese parte alle campagne contro il brigantaggio in Calabria e negli Abruzzi; un episodio di quella campagna è vivamente descritto nel volume di racconti intitolati Per pigliar sonno.
Nel combattimento di Monte Croce (24 giugno 1866) l’Archinti si meritò la medaglia d’argento al valor militare. Egli fu quindi aiutante maggiore presso il Distretto militare di Siena; rimase nell’esercito fino al 1871; dopo la presa di Roma, parendogli finito il suo ufficio di soldato italiano, si congedò col grado di luogotenente, dedicandosi pienamente alle più congeniali occupazioni artistiche e letterarie.
Archinti dipinse pochi quadri; ma i pochi parvero molto accurati. Il suo miglior quadro fa parte della Galleria di Artisti moderni del Raveni a Berlino, encomiato dai critici tedeschi come pittura energica e personale di buon colorista: rappresenta una «Battaglia medievale.»
In Parigi, nella Revue Franco-italienne e nel Courrier Franco-italien, Archinti aveva già incominciato a scrivere le sue vivaci Rassegne di belle arti sotto lo pseudonimo-anagramma di Tarchini; le proseguì nel 1872 in parecchi giornali milanesi sotto quello di Chirtani; con le iniziali A. L. scrisse per il periodico «Il Diritto» gli articoli sull’Esposizione di Parigi del 1878. Alcuni suoi articoli artistici si leggono pure nella «Rassegna Italiana» e nella «Rivista Europea» (1876), firmati col nome di Luigi Archinti; con lo stesso nome si pubblicò il volume, già citato, di spigliati e spiritosi racconti intitolato Per pigliar sonno (Milano, 1875), e l’illustrazione all’Album militare «Custoza», del Cenni.
L’opera principale dell’Archinti è tuttavia quella che fu nel 1878 pubblicata da Treves a Milano sotto lo psudonimo-anagramma Chirtani, intitolata: L’Arte attraverso ai secoli. In essa l’Autore svolge una nuova teoria storica applicata alle arti, da considerarsi non più sotto il concetto ontologico del bello, ma sotto quello del sentimento umano nella storia, manifestato per mezzo dell’arte, concetto che permette all’Archinti di comprendere nella storia dell’arte tutte le manifestazioni artistiche, anche quelle dell’arte brutta.
Si trovano pure alcuni articoli dell’Archinti sparsi nel Museo di Famiglia. Scrisse anche articoli di scienza popolare firmati con lo pseudonimo straniero di Eliseo Hopping. Morì il 6 febbraio 1902.