“[…] Il gruppo dei sette (Sironi, Funi, Marussig, Malerba, Oppi, e Dudreville) chiese a me un nome, uno titolo per fregiarsene e sventolarlo come bandiera. Ci pensai su. E di nomi ne portai due, qualche giorno dopo: il Candelabro ed il Novecento. Il Candelabro fu subito messo da parte perché parve, con le sue sette braccia, troppo da sinagoga. E sul Novecento - parola che doveva avere fortuna mondiale - si rifletté, si meditò, si tentennò. Fu accettata, ma senza quell'unanime entusiasmo che mi sarei aspettato. […] Allora, vent'anni fa, i secoli gloriosi dell'arte italiana si arrestavano al Settecento. Si diceva correntemente Quattrocento, Cinquecento, ma oltre il Settecento non si andava. Ora, perché non procedere con un Novecento? Un secolo d'arte, per definire un gruppo di pittori, era una fanfaronata, ne convengo; era una boutade, ma spiritosa.”
"Ci fu il “Novecento italiano”. Ci fu il ‘900 di Bontempelli: il Novecento architettonico, decorativo, industriale; il Novecento dei confetti e del lucido da scarpe.
Ma il Novecento originale fu il mio: fu il nostro dei sette, nel settembre - ottobre ’22. É quello che é più curioso, da quel Novecento, accolto sugli inizi con sorrisi di scherno, scaturì la denominazione di tutto un secolo; e anche quella di Ottocento per il secolo precedente, conosciuto fino allora col vago nome di arte neoclassica, verista, impressionista e moderna. Ciao, ti abbraccio. Tuo Bucci.”
A.Bucci, Lettera a Ugo Nebbia su nome Novecento, da U.Nebbia, La pittura del Novecento, 1941
Poliedrico, tormentato, unico: Anselmo Bucci può essere definito un artista a tutto tondo, amante dell’arte in tutte le sue sfaccettature. Dal giornalismo all’architettura, dall’arredo alla pittura; un uomo che sfugge alle definizioni, un personaggio carismatico dalle “innumerevoli vite”.
Una personalità che gli ha consentito di creare, letteralmente, il movimento artistico Novecento. Un movimento che celebra l’arte italiana, ispirato ad un ritorno alla classicità e alla purezza delle forme da rivisitare in chiave moderna. Un movimento tenuto a battesimo proprio da Bucci, definito da allora per questo Padre del Novecento.
Il gruppo del Novecento, nato dopo i primi contatti con la cerchia dell’intellettuale e critico d’arte Margherita Sarfatti, vede la luce nel 1922 e ha tra i suoi protagonisti - oltre allo stesso Bucci - Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Il suo stesso fondatore però se ne allontana a partire dagli anni Trenta: perché per lui l’arte è questo, un percorso che non si esaurisce e scoperta continua.
CARPE DIEM: L’ARTE E’ MOVIMENTO
Dall’osservazione delle folle parigine alle prospettive di mondi nuovi, dai tratti decisi delle incisioni alle immagini forti che evocano il primo conflitto mondiale. Il percorso artistico di Anselmo Bucci è caratterizzato da un’evoluzione senza sosta, è simbolista, post-impressionista, appassionato del mondo dell’avanguardia, Cerca di cogliere l’attimo, di sfiorare con le dita correnti e contesti differenti facendoli propri.
Se pensiamo alle pennellate impressioniste evidenti ne ll bagno di Juliette e ancora al dipinto di Giuditta e Oloferne, tema biblico reinterpretato in chiave moderna e ironica, è immediatamente chiaro quanto quello di Bucci sia un viaggio appassionante, mosso dal desiderio di una continua ispirazione. Vario nei temi, negli stili, il suo è un percorso di ricerca "del vero aureolato di poesia".
Bucci “firma” un secolo, lasciando nel Novecento un segno unico e personalissimo, ma sempre nuovo e in continua evoluzione: "Non ho mai cercato di mentire in uno stile, ma di dire la verità in lingua corrente”.
NOTE
Lettera tratta da U.Nebbia, La pittura del Novecento, 1941
Anselmo Bucci. Disegni, schizzi e appunti.
Gli album personali - Volume primo.
a cura di Guido Cribiori, Studiolo, 2018
Anselmo Bucci. Guaches, disegni, appunti e commenti.
Gli album personali - Volume secondo. Venezia 1932.
a cura di Guido Cribiori, Studiolo, 2019
In preparazione il volume monografico “Io sono Anselmo Bucci” a cura di G.Cribiori