“I lavori che qui espongo, vecchi e nuovi, vogliono dimostrare la mia fede verso un ordine morale artistico, a cui io non sono mai venuto meno. Ho sempre amato nella scultura la bellezza della forma, l'armonia delle proporzioni, l'espressione, la sapienza del mestiere, nella pittura esaltazione del colore, il disegno corretto ma espressivo, la ricchezza dell'impasto cromatico; fare cioè della buona pittura come si usa chiamarla noi artisti. Tutto quello che è avvenuto di nuovo non mi ha sedotto. L'arte non è per me progressista come la scienza, e non ha da raggiungere perfezionamenti tecnici come la meccanica. Ha soltanto dei ritorni di fiamma come la moda. La natura è il suo modello, e da essa deve entrare l'immagine da cui creare i suoi fantasmi.” - Ercole Drei, autopresentazione, personale alla Galleria la Loggia, Bologna, settembre 1956.
Ben nove presenze alla Quadriennale d’Arte di Roma, sarebbe sufficiente solo questo dato per comprendere quanto Ercole Drei sia stata una delle figure chiave del Novecento.
Nato a Faenza nel 1886, Drei svilupperà il suo percorso artistico in una forma quasi introspettiva, mantenendosi sempre distante da ogni corrente. Durante la sua evoluzione si fa interprete di un linguaggio eterno, quello del classicismo, che non si traduce solo nella realizzazione di opere pittoriche e scultoree, ma diventa espressione di una celebrazione di valori, di una rettitudine morale che sarà sempre cifra distintiva di questo artista.
CLASSICISMO, TRA ARTE E VALORI
Ercole Drei, rievocando il classicismo, si colloca fuori dal tempo, parla un linguaggio artistico universale, ma ciò che colpisce davvero di questa figura è senz’altro il suo essere ampiamente riconosciuto come un uomo che fa della trasparenza di pensiero e di condotta la sua prerogativa, il tutto combinato ad un talento eccellente.
Così lo tratteggia Franco Bertoni: “Indubbiamente è difficile rinvenire nel panorama della scultura italiana della prima metà del XIX (XX ndr) secolo una personalità altrettanto monolitica, ma non monocorde; aristocraticamente indifferente, ma non per questo disattenta; programmaticamente sorda alle esigenze contingenti del dibattito culturale; ostinatamente appartata e sempre defilata rispetto alle correnti artistiche emergenti, pur nella costante presenza ai momenti più significativi, quale quella di Drei.”
Lo studio del classicismo risulta immediato nell’analisi della sua produzione scultorea, della quale si identificano due anime: da una parte quella della scultura “finita”, associata soprattutto alla committenza pubblica, nella quale risultano chiare ed evidenti le linee pulite e quella perfezione che nell’immaginario comune è associata all’antichità; dall’altra, invece, si percepisce una rivisitazione personale della tradizione scultorea, soprattutto nei modelli di dimensioni contenute, nei quali si manifesta una freschezza espressiva, una libertà e immediatezza delle forme che renderanno celebri opere quali La ballerina (1958) o le figure appartenenti alla tradizione classica quali La vittoria (1925) e Apollo e Dafne (1938), tra le appartenenti alla collezione della nostra galleria.
Per scoprire tutte le sculture dell’artista facenti parte della nostra collezione: http://bit.ly/Drei-Studiolo
Un dettagliato approfondimento disponibile nel volume dedicato all’artista, parte della collana Echi Del Novecento, a cura di Studiolo Fine Art: ERCOLE DREI - Moderno eterno linguaggio classico. Echi dal Novecento 6 - Studiolo, Milano 2020 a cura di G. Cribiori - 30€
Bibliografia:
Drei scultore, “Summa critica” a cura di R.Buscaroli, Tamari Editori in Bologna, 1964, Fig 36 (1945/46) (bronzo)
Ercole Drei, Antologia Storica di Pittura e di Scultura, Galleria Pinacoteca, Roma, 1971
Dizionario Bolaffi degli Scultori Moderni, a cura di G.Marchiori, Bolaffi Ed., Torino, 1972
ERCOLE DREI, 1886 - 1973 - Trenta disegni Inediti, scultura e pittura. Cat. della mostra a cura di G.C.de Feo e D. M. Titonel, Nuova Galleria Campo dei Fiori, Roma, 2008, fig 40 (bronzo)
ERCOLE DREI - Moderno eterno linguaggio classico. Echi dal Novecento 6 - Studiolo, Milano 2020 a cura di G. Cribiori, tavola 30
Esposizioni:
Mostra di Ercole Drei, Galleria San Marco, Roma, 1959;
Ercole Drei, Antologia Storica di Pittura e di Scultura, Galleria Pinacoteca, Roma, 1971;
ERCOLE DREI, 1886 - 1973 - Trenta disegni Inediti, scultura e pittura. Nuova Galleria Campo dei Fiori, Roma, febbraio 2008