Umberto Milani: un eclettico sperimentatore

Artista milanese, Umberto Milani (1912 - 1969) è una di quelle figure che sono rimaste sullo sfondo del panorama culturale del Novecento, tuttavia merita particolare rilievo per il suo percorso di ricerca continua.

Ultimo di sei figli, a soli otto anni comincia a disegnare e sei anni dopo a dipingere, mostrando fin dalla tenera età la sua vocazione per l’arte a 360°, tanto che intraprende gli studi di scultura e pittura decorativa, di medaglistica e lavorazione del marmo.

Ricerca Continua Tra Stili E Materia

Eclettico, poliedrico ma soprattutto curioso: il Milani è un artista che ama sperimentare, coglie le suggestioni del suo tempo, senza mai porre fine alla sua ricerca, sempre curioso e mai sazio di conoscenza.

Per quanto riguarda la sua cifra stilistica, Umberto Milani inizia con la scultura figurativa per poi sperimentare una fase picassiana negli anni Quaranta, durante la quale sfida il concetto stesso di forma. In seguito, nel decennio successivo, prosegue verso l’astrattismo, ma senza abbandonare del tutto la riconoscibilità della rappresentazione.

Nella sua carriera, partecipa ad esposizioni in tutto il mondo, presenziando a mostre nelle vicine Como, Milano, Venezia, Padova per poi arrivare anche sulla scena internazionale, fino a Parigi e New York. Tra gli eventi di particolare rilevanza, nel 1958 espone otto sculture alla XXIX Biennale di Venezia che evocano fossili e impronte primitive, ascrivibili all’ambito dell’espressionismo astratto, e nel 1962 ottiene enorme successo con la sua sala personale alla XXXI Biennale veneziana, tanto da vincere la medaglia d’oro per la scultura.

 

Nella foto: Plastica parietale, 1953, Gesso, cm. 73x117, firmata sul verso "MILANI". Esposizioni: Venezia XXXIV Biennale Internazionale d'Arte città di Venezia, 1968 (versione in bronzo)