Carlo Vitale: un punto di riferimento per l’élite di intellettuali

Carlo Vitale, artista prolifico a vivace, si impone tra i protagonisti del Novecento non solo per la sua produzione, ma anche come punto di riferimento per l’élite culturale dell’epoca.

A Milano, città dove è nato nel 1902, apre infatti il suo primo studio in Via Bronzetti, presto destinato a diventare luogo d’incontro per intellettuali e pittori tra i quali Renzo Bongiovanni Radice, Leonardo Borgese, Piero Gadda Conti, Antonello Gerbi, Mario Sironi e molti altri.

La vita dell’artista è scossa da episodi intensi e travagliati: dopo essersi trasferito a Parigi nel 1939, all’invasione delle truppe tedesche si rifugia a Berna e nell’aprile del 1944 è costretto a trovare asilo, con la moglie Irma, nei campi profughi in Svizzera, per poi tornare in Italia nell’agosto del 1945.

A livello artistico, Vitale viene riconosciuto e celebrato dalla critica e dal pubblico sin dagli esordi; espone alla Biennale di Venezia, partecipa alle mostre della Società Permanente e, nel panorama del dopoguerra, Carlo Vitale inizia a svolgere una intensa attività espositiva presso numerose gallerie private in Italia e all’estero, in particolare in Argentina e Brasile.

Pittore, disegnatore e acquafortista, partecipa anche ad esposizioni istituzionali, soprattutto quelle dedicate alla grafica, dedicandosi all’incisione anche per grandi complessi industriali e commerciali quali Ansaldo e Michelin.

Dal 1980 soggiorna per lunghi periodi a Camogli, località che ha ispirato tanti suoi quadri, dove si trasferisce definitivamente nel 1985 e vi muore l’8 marzo 1996.

Per saperne di più sull’artista è possibile consultare e acquistare il volume dedicato della collana edita da Galleria Studiolo, “Echi dal Novecento 5, CARLO VITALE”, opere 1927 – 1949, Catalogo della mostra a cura di V. Maugeri e G. Cribiori.