Lina Arpesani (Milano, 1888 - 1974) è una delle più notevoli scultrici del Novecento, tanto da essere stata riconosciuta e premiata all’estero con la nomina a Socia Onoraria della Royal Academy Burlington House di Londra e Medaglia d’oro assegnata dalla giuria internazionale alla Triennale, nel 1935.
Dall’espressività post scapigliata passa presto al linguaggio simbolista, per giungere ad una personalissima interpretazione del decò internazionale, arricchito da riferimenti arcaici.
L’artista proviene da una famiglia milanese colta e benestante. Sin dagli esordi predilige la scultura - in marmo, gesso, bronzo e in terracotta - in cui si esprime con talento narrativo e con la quale si presenta al pubblico per la prima volta nel 1909, alla Famiglia Artistica di Milano.
Potrebbe essere definita una sorta di artista “femminista”, infatti è parte della "Associazione Femminile per l'Arte", un sodalizio milanese diretto dalla latinista Luisa Anzoletti per promuovere l’attività artistica delle donne, e nel 1914 entra nel consiglio direttivo della nuova "Federazione Artistica Femminile Italiana”.
Espone alle più importanti rassegne nazionali e internazionali, dalla Biennale di Venezia alla I Biennale di Roma, fino ad arrivare alla Exposition International di Parigi e altre personali a Liverpool e Londra.
Durante la guerra divide lo studio a Milano con la scultrice Thea Casalbore e sperimenta nuovi materiali e nuovi soggetti. Nel dopoguerra sperimenta l’esecuzione di temi sacri e dal 1951 si dedica all'insegnamento di Plastica ornamentale presso la cattedra di Decorazione all’Accademia di Brera e di Plastica decorativa all’Istituto d’Arte di Napoli.
All’autrice è dedicato uno dei volumi della collana Echi dal Novecento pubblicata dalla Galleria Studiolo.
Echi dal Novecento 1, LINA ARPESANI. Catalogo della mostra a cura di M. Colombo e G. Cribiori. Milano, Galleria Studiolo, dal 2 al 13 aprile 2008 - Brossura, cm 27x23, 64 pagine a colori.