Luca Giordano (Napoli, 1634 – 1705)
Fu uno dei principali esponenti della pittura napoletana del Seicento, assieme a Jusepe de Ribera, Salvator Rosa, Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Andrea Vaccaro e Mattia Preti, nonché uno dei più influenti esponenti del barocco europeo.
La parabola evolutiva artistica del pittore si estende su più di 50 anni di carriera, nella quale assimila e rielabora influenze da tutte le principali correnti pittoriche secentesche.
Si avviò infatti alla pittura guardando al naturalismo di Caravaggio e, soprattutto, di Jusepe de Ribera, per poi rinnovarsi con lo stile neoveneto frutto degli studi dei grandi maestri classici del Cinquecento, su tutti Tiziano e Paolo Veronese, sfociando nel barocco più puro, dietro l'influenza di Pieter Paul Rubens, Giovanni Lanfranco e Pietro da Cortona, inventandosi infine apripista alla stagione del rococò che si sarebbe aperta nel corso del Settecento.
Risulta a tutti gli effetti uno dei pittori più prolifici della storia dell'arte, avendo all'attivo più di mille opere eseguite, lavorando sia su committenza pubblica sia su quella privata, quest'ultima rappresentata anche da alcune delle più importanti corti del continente (d'Avalos, Medici, reali di Spagna).
Nel 1692 Luca Giordano venne chiamato a Madrid alla corte di re Carlo II, trascorrendo così il decennio 1692-1702 in Spagna.Il Giordano si trovò a operare dopo più di trent'anni dall'ultimo italiano chiamato a lavorare per la corona madrilena, ossia i due bolognesi Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli.Il re spagnolo era un culture delle arti: le sue intenzioni erano quelle di glorificare la dinastia reale tramite apparati decorativi ad affreschi ampi e sfarzosi, che di fatto risultavano mancanti nella Spagna del tempo, la cui scuola artistica si era pressoché arrestata dopo la morte di Diego Velázquez.
Il pittore che più di tutti poteva rispondere a queste esigenze non poteva che essere il Giordano, sia per il legame che intercorreva tra la capitale vicereale (Napoli) e quella del Regno (Madrid), dove la città partenopea appariva come vera e propria fonte da cui "attingere", sia perché in quegli anni la figura del pittore era già affermata in ambito europeo, allorché tutti gli ambienti di corte del continente conoscevano la sua scuola.
La volta dell'Escalera del Monastero di San Lorenzo all'Escorial (1692-93)
Luca Giordano fu popolare alla corte spagnola (infatti in questo periodo produce una grandissima quantità di dipinti su tela, su rame e a fresco di soggetto sacro o profano) tanto che il re gli concesse il titolo di "caballero".A ogni modo cinque furono le grandi commesse che lo portarono al consolidamento su scala internazionale della sua pittura: il Monastero di San Lorenzo dell'Escorial, la chiesa di San Antonio dei Portoghesi e il Casón del Buen Retiro di Madrid e la sacrestia della Cattedrale di Toledo