THAYAHT (Ernesto Michahelles)
(Firenze, 1893 - Marina di Pietrasanta, 1959)
Ernest Henry Michahelles nacque a Firenze il 21 agosto 1893 da Mary Florence Ibbotson, angloamericana e Harry Charles Michahelles, Tedesco, primogenito di quattro figli:
Cristina (Tita), Marco e Ruggero Alfredo (Ram), con il quale collaborerà spesso
professionalmente.
Suo bisnonno materno era lo scultore americano Hiram Powers.
I genitori, dopo il loro matrimonio, celebrato nel 1892 a Losanna, si stabiliscono a Firenze a Villa Ibbotson, nei pressi di Poggio Imperiale.
Nei primi anni del novecento il giovane Ernest fa amicizia con Fosco Maraini, figlio di
Antonio, scultore e promotore culturale, abitante nelle vicinanze.
In adolescenza inizia ad accostarsi al disegno e alle arti applicate; conseguita la licenza ginnasiale prosegue gli studi di carattere tecnico scientifico.
Nel 1918 inizia ad utilizzare lo pseudonimo TAYAT, poi modificato in THAYAHT.
Pur essendo iscritto all'Alleanza di difesa cittadina a Firenze non adempie al servizio
militare dato che conserva la sua cittadinanza svizzera: questa scelta gli procurerà
certamente inimicizie, dato che Thayaht si avvantaggerà - o almeno tenterà di farlo - di questa condizione ibrida proclamandosi cittadino svizzero o italiano a seconda delle
necessità del momento.
Sempre nel 1918 parte per Parigi ed comincia a collaborare con la casa di moda di Madeleine Vionnet, in Rue de Rivoli, per la quale disegna modelli di abiti, sandali, copricapo,
ex libris, ideando anche il logo istituzionale; nel 1923 firma un contratto esclusivo di
collaborazione con l'atelier, della quale rimarrà consulente e stilista fino al 1925, recandosi a Parigi almeno due volte l'anno e instaurando con Madeleine Vionnet un profondo rapporto umano che durerà sino alla fine dei suoi giorni.
Nel 1919 progetta la "Tuta", insieme al fratello RAM, abito universale, per tutti, lanciando anche una campagna pubblicitaria dalle pagine del quotidiano fiorentino "La Nazione".
Più tardi tenterà di brevettare e lanciare la Tuta anche negli Stati Uniti, senza però riuscire nel suo intento.
Nel 1921, dopo il successo riscosso a seguito di una sua mostra personale, parte per gli Stati Uniti dove, dopo Boston e Cambridge, si trattiene come allievo presso l'università di Harvard, su invito personale del professore di disegno Denman Waldo Ross, conosciuto tramite Mary Berenson, con il quale instaurerà un lungo rapporto di amicizia. Studia le ricerche di Jay Hambidge sulla simmetria della geometria dinamica e l'assoluto numerico; a modo di frequentare corsi sulla colorazione e sul puro disegno, (con Ross) nell’intento, sempre dichiarato, di lanciare “idee nuove”.
Ad Harward conosce le ricerche di Jay Hambidge sulle simmetria dinamca e
Nel 1923 partecipa alla prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una serie di mobili da lui progettati ed esposti insieme alle sculture di Antonio Maraini. Nel frattempo acquista una villetta in Versilia, a Marina di Pietrasanta, alla quale dà il nome di "Casa gialla".
Negli anni 1924-25 partecipa con il fratello RAM alla formazione della Prima Corporazione di Belle Arti di Firenze, per la quale crea un vivace e moderno stendardo.
Sempre nel 1925, ancora in collaborazione con RAM, si aggiudica il concorso nazionale di scenografia moderna indetto dall'Italica, l'ente nazionale per la diffusione della musica italiana all'estero, presentando scene per l'Aida.
Nel 1927 partecipa alla III Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una piccola sala personale in cui espone mobili, tappeti, lampade ed oggetti d'arredamento e con al centro della sala la scultura in pietra serena "Il Violinista".
Nel 1928 viene prescelto dal "Gruppo nazionale fascista della paglia" come disegnatore di nuovi modelli di cappelli per uomo e, dal 1929, pubblica i suoi disegni su "Moda", rivista ufficiale della Federazione Nazionale Fascista Industria dell'Abbigliamento.
Nel maggio dello stesso anno viene presentato da Primo Conti, insieme a Franco Casavola e a Fedele Azari, a Filippo Tommaso Marinetti e in ottobre espone alla Mostra trentatré artisti futuristi, alla galleria Pesaro di Milano.
È lo stesso Marinetti che, entusiasmato da alcuni dei suoi lavori tra cui l'effigie in ferro acciaioso del Duce, "Dux", lo presenta a Mussoliniche lo riceve poco dopo. Nell'occasione Thayaht donerà al Duce la scultura. Nell'ottobre dello stesso anno si presenta alla mostra "Trentatré Futuristi", presso la Galleria Pesaro di Milano con tre sculture e quindici dipinti.
Nel 1930 partecipa all'Esposizione Internazionale di Barcellona, che gli vale la vittoria della medaglia d'oro per la creazione della "thayahttite", una lega d'alluminio da lui brevettata. Nel frattempo è invitato alla XII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, dove espone nella sala futurista sei sculture. Partecipa, inoltre, alla mostra internazionale dell'Orafo, dove presenta una vetrina con gioielli in lega d'argentoed acciaio.
Nel 1931 viene invitato alla I Quadriennale d'arte Nazionale di Roma e nel febbraio organizza con l'amico pittore Antonio Marasco la mostra Futurista di pittura, scultura aeropitturaed arti decorative presso la Galleria d'Arte Firenze, introdotta in catalogo da Marinetti. Nello stesso anno con il fratello Ruggero cura la stesura di un documento di architettura funzionale " Brevetto per Casolaria - Le case in serie". Inoltre discute con Ezra Pounddella scultura futurista indicando nella traiettiva una nuova formula per rappresentare in tre dimensioni i solidi in movimento.
Nel 1932 viene nuovamente invitato alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia. Elabora, inoltre, insieme al fratello, il Manifesto per la trasformazione dell'abito maschile.
Nel 1934 e nel 1936 partecipa ancora alla Biennale d'Arte di Venezia.
Con la caduta del fascismo vede crollare i suoi ideali di rinnovamento e cambiamento e abbandona la scena artistica, isolandosi volontariamente da tutto ciò che rappresentava il suo mondo e orientando i suoi lavori - che diventano quasi esclusivamente pittorici - sullo studio dell'opera di Paul Gauguin, prendendolo ad esempio come pittore simbolico alla ricerca di una vita semplice alle origini del mondo, realizzando trasformazioni thayahtiane delle sue opere, come "liberazione dalla miserabile civilizzazione".
Nel 1945 comincia ad approfondire gli studi scientifici ed astronomici e ad interessarsi di ufologia; nel 1954 fonderà il C.I.R.N.O.S., Centro Indipendente Ricerche Notizie Osservazioni Spaziali.
Nel 1952 partecipa al concorso internazionale all’assegnazione dell’opera Monumento del prigioniero politico ignoto, indetto dall’Institute of Contemporary Arts (I.C.A.) di Londra: sarà la sua ultima partecipazione a un bando pubblico.
Vive gli ultimi anni a Fiumetto, in una villa sul lungomare, assieme a Ettore Toto.
Si spegne a Marina di Pietrasanta (Lucca) il 29 aprile 1959. È sepolto a Firenze, al cimitero degli Allori.